Sono passati due mesi dal nostro ritorno a casa dopo il bellissimo viaggio a Cuba. Che dire? Non potevamo ricevere un regalo migliore da parte dei nostri amici.
Cuba è una terra splendida e molto diversa da come la si racconta di solito. Qui in Italia siamo abituati a ricevere resoconti “turistici” riguardanti semplicemente le bellissime spiagge e i villaggi turistici oppure resoconti “giornalistici” che la dipingono come una dittatura triste e opprimente. Pur avendo visto sia le spiagge (la gita fuori programma nell’isoletta di Cayo Jutias e l’immersione nella Barriera Corallina sono state tra le esperienze più belle della nostra vita) sia i problemi derivanti dalla situazione politica interna, grazie a voi abbiamo potuto osservare e vivere molto altro di questa splendida isola.
Isola che non è fatta solo di mare, ma anche di zone interne splendide come Vinales e le montagne che la circondano, di città caotiche come La Havana e piccoli gioielli come Remedios e Trinidad. Ma ciò che più ci è rimasto dentro – nel cuore e nei ricordi – sono i cubani, il loro carattere socievole, la loro allegria, la loro gentilezza e ospitalità. Ovunque siamo andati siamo stati accolti nel miglior modo possibile all’interno delle casas particulares.
Non dimeticheremo mai Elsita che ci ha ospitato a Vinales; il momento in cui, seduti a un bar nella piazza della città, ci è venuta incontro due volte per farci dei doni assolutamente inaspettati e sorprendenti; i suoi fagioli neri col riso e le urla per chiamare il cagnolino “Velenoooooooooo!”, che arrivava di corsa col suo passo dinoccolato a farci le feste.
Carmenia e il letto a tre piazze che ci ha riservato in quanto novelli sposi, il suo sorriso e le sue splendide e abbondanti colazioni a La Havana.
Dona Maria Josefa detta Fefita, la sua risata contagiosa e le sue canzoni intonate in coppia con suol figlio Eric, il quale ci ha accompagnato ad ammirare la bellezza di Remedios, raccontandoci in un perfetto italiano alcune delle mille leggende del posto.
Hugo di Trinidad che, per lo sguardo, il sorriso e la simpatia, ricorderemo sempre come “il nostro nonno per un giorno”.
Miriam che a Guanabo ci ha fatto entrare all’interno della sua grande e unitissima famiglia, composta da una moltitudine di persone (tra le quali l’amico-tuttofare che abbiamo conosciuto solo col nome di Collina, per la sua somiglianza con il famoso arbitro), di cani e di gatti (ai quali si aggiunge anche un granchio gigante che viveva in un tombino).
Non dimenticheremo mai le cene a base di pescado, aragosta, avocado, riso e fagioli, la dolcezza della frutta e dei succhi offertici da tutte queste persone.
Ma i cubani ti sorprendono anche per strada, fermandoti solo per il piacere di parlare, scherzare e conoscerti (su tutti Luis e la sua richiesta di inviare una mail alla sua “novia” lontana).
La musica e i balli per le strade e nei locali (menzione speciale per l’atmosfera unica di “Polo Montagner” a Vinales).
Le guide che ci hanno narrato ogni singolo aspetto dell’isola, dalle mille varietà di orchidee di Soroa alla storia del castello di La Havana.
Infine un grazie particolare a Antonio Wayne, la nostra “guida che guida”, che ci ha scarrozzato per l’isola facendoci appassionare soprattutto alle vicende legate alla Rivoluzione e alle vite di personaggi straordinari come Fidel e Raul Castro, Ernesto Che Guevara e Camilo Cienfuegos. E a sua moglie Daidy (si scriverà così?), che se ha continuato ad imparare a nuotare con la passione, la voglia e l’energia che ci ha messo sulla spiaggia di Ancon, sarà ormai quasi pronta per le prossime Olimpiadi.
Luca e Anna Viaggio di nozze a Cuba – 6 agosto 2013
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