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Immagine del redattoreStaff Viaggi Solidali

TURISMO CONSAPEVOLE NELLA RUSSIA DI PUTIN: SAN PIETROBURGO di G.Prandini


Fondata da Pietro il Grande all’inizio del XVIII secolo, San Pietroburgo è costruita su isole collegate da numerosi ponti, con suggestivi canali, splendide chiese ed edifici, importanti musei, magnifici giardini. La divide in due parti la Prospettiva Nevskij, un viale di cinque chilometri dal Monastero di Aleksandr Nevskij, là dove il principe sconfisse gli svedesi nel 1240, al Palazzo dell’Ammiragliato con la Piazza dei Decabristi a ricordo della rivolta del dicembre 1825 contro il potere assoluto degli zar.

Entro nel Caffè Letterario dove Aleksandr Puskin si fermò prima di morire in duello per difendere l’onore della moglie, visito la Casa del Libro in stile liberty, la più grande libreria della città. Di fronte, la possente Cattedrale neoclassica di Nostra Signora di Kazan, a imitazione di San Pietro a Roma. Celebrano una messa cantata, ma vengo distratto da un giovane che si inginocchia di fronte a un quadro, mi avvicino, ritrae Nicola II con la Famiglia Imperiale che la Chiesa Ortodossa Russa ha decretato santi martiri!

Prima di ritornare in albergo passo per lo storico Gostiny Dvor con negozi, boutique e ristoranti. “The St. Petersburg Times” riporta un caso di corruzione nell’esercito. Igor Sulim, paracadutista e pilota di aerei da combattimento, è stato sospeso dall’incarico a causa delle sue “condizioni psicologiche”. Aveva denunciato gli ufficiali della sua base di Lipetsk, che avevano organizzato un racket per estorcere denaro ai piloti. Nella sede dell’ ”Organizzazione delle Madri dei Soldati di San Pietroburgo” mi riceve la presidente Ella Poliakova. “I crimini commessi dagli ufficiali sono in aumento, lo stesso procuratore militare ha ammesso che il livello di violenza è in aumento. Nell’estremo oriente il maggiore Igor Matveev è sotto processo per aver dichiarato che nella sua brigata ai soldati è stato dato da mangiare cibo per cani.” Con la metropolitana, magnifica come quella di Mosca, raggiungo il Museo Russo di Stato. Ritrovo le icone di Rublyov e mi fermo di fronte alle opere di Perov, Repin, Kandinskij, Chagall, Goncharova. Poi la Cattedrale del Salvatore del Sangue Versato, simile a San Basilio a Mosca, costruita sul luogo dove fu assassinato nel 1881 Alessandro II. Passo per la Sennaja Ploscad (Piazza del Fieno) e per il quartiere dove Fedor Dostoevskij ambientò “Delitto e Castigo” e salgo al Centro per i diritti umani “Memorial”. Mi aspetta Stefania Kulaeva, direttore del programma sull’Anti-discriminazione. Parliamo degli attacchi razzisti subiti dai Rom, soprattutto da parte di gruppi ultranazionalisti, delle violenze ed abusi commessi dagli appartenenti alle forze dell’ordine. Ma Stefania ricorda che non sono i soli a essere discriminati. “E’ difficile convincere le autorità, l’opinione pubblica che i gay non sono dei pervertiti. E se vogliamo organizzare anche una piccola dimostrazione veniamo subito attaccati dai neonazisti, dalla chiesa ortodossa”.


Quanto gli ultranazionalisti siano pericolosi me lo dice anche Alexandr Vinnikov, un anziano studioso impegnato nella difesa dei diritti umani che da sette anni organizza la Marcia contro l’Odio, per ricordare l’amico Nikolai Girenko, assassinato da neonazisti. Mi consegna alcune delle sue pubblicazioni per l’università di Trieste.

Sulla situazione nel suo paese afferma che “ i movimenti democratici principali sono quello nazionalista e quello comunista, non ci sono i socialdemocratici. Putin si definisce liberale ma è uno pseudo-liberale, Zyuganov è uno pseudo-comunista. Solo i fascisti sono reali, puri. [ride]…La Russia cambierà solo in un contesto di mutamenti globali, solo se lo consentirà la situazione in Europa”.


Scendo verso la possente Cattedrale di Sant’Isacco, attraverso la vastissima Piazza del Palazzo con l’Ermitage, il più grande museo del mondo e il Palazzo d’Inverno, la cui presa alla fine del 1917 segnò l’inizio del potere bolscevico, entro nei vasti Giardini d’Estate. Dedico mezza giornata all’isola di Petrograd, di fronte all’Ermitage, con la Fortezza dei Santi Pietro e Paolo e la Cattedrale dove sono state tumulate le salme dei Romanov. Poco distante l’Incrociatore Aurora da dove partì il segnale per attaccare il Palazzo d’Inverno.

Incontro Ekaterina Sokiryanskaya, esperta sul Caucaso del Nord, di “Memorial”. “La situazione non sta affatto migliorando. Il conflitto si sta espandendo geograficamente. Dieci anni fa era la Cecenia ora anche l’Inguscezia, il Daghestan e il Cabardino Balcaria sono percorsi da seri conflitti. Assistiamo a un modello comune: casi di persone scomparse forzatamente, uso molto diffuso della tortura, sistema di carceri illegali, esecuzioni sommarie e violazioni legate alla mancanza di libertà di coscienza….”. Ekaterina chiede di continuare ad appoggiare l’azione in difesa dei diritti umani. “Non possiamo farcela senza il vostro aiuto”.


La Cattedrale della Resurrezione, nel complesso di Smolnyj, è chiusa per un concerto. Attraverso la Piazza della Dittatura del Proletariato con il giardino e i busti di Marx, Engels e il monumento a Lenin. Visito poi l’appartamento, con tanti cimeli storici, in cui visse S. M. Kirov, il segretario del partito comunista di Leningrado, prima di venir assassinato nel 1934.

A Mosca e San Pietroburgo non solo edifici, chiese e musei….

Giuliano P.

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