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Sognando Cuba

Aggiornamento: 4 ott 2022


Viaggio sempre durante le vacanze di fine anno e solitamente scelgo mete lontane, possibilmente al caldo. E parto spesso con Viaggi Solidali: per finire al meglio il 2019 e iniziare nel modo migliore questo 2020 – che si sarebbe poi rivelato così complicato – sono volata a Cuba, destinazione cui ambivo da tempo – e non ero l’unica, a fine agosto la nostra compagnia si era già formata.


Nei dieci giorni trascorsi a Cuba ho raccolto colori, volti, paesaggi, situazioni, atteggiamenti, profumi che difficilmente dimenticherò



In particolare ricorderò a lungo le coppie, le famiglie, le donne che hanno ospitato me e la mia compagna di stanza Eleonora nelle varie tappe del nostro viaggio


Viaggi Solidali ha giustamente pensato di evitare strutture alberghiere a favore delle cosiddette case particulares, quasi dei B&B in versione cubana, molto diffusi nell’isola: un sostegno all’economia delle famiglie, sicuramente, ma anche un modo per noi ospiti di immergerci in una dimensione più autentica


All’ Havana ci aspettano Amaury – occhi azzurri e un sorriso che occupa tutto il volto – e sua moglie Maite – elegante e sorridente


Amaury si carica le nostre valigie su per quattro piani e poi ci mostra la nostra camera, curata e accogliente. Una coppia affiatata e sinceramente interessata ai propri ospiti: il mattino dopo si informa di noi, ci chiede l’itinerario del viaggio, ci dà informazioni su l’Havana. Discreti ma spontaneamente accudenti, si prendono cura di noi e, quando torniamo il pomeriggio dalla visita alla città vecchia, ci offrono un caffè da bere insieme, come vecchi amici… E, in effetti, quando, al termine del tour, torniamo di nuovo da loro per la nostra ultima notte a Cuba, ci accolgono come si fa appunto con gli amici che non si vedono da qualche tempo, e la sera ci preparano ghiaccio e bicchieri per il ron serale insieme alla nostra guida Ernesto e a Josè, l’autista.


Un’ospitalità spontanea e sorridente che ci accoglie anche a Remedios


Un freschissimo succo di ananas – “vero”, non da tetra pack – e una stanza che pare quella di un palazzo principesco. E, ancora a Remedios, la cena nella casa particular in cui alloggiano altri nostri compagni di viaggio: la padrona di casa Maria canta per noi con morbida voce da mezzosoprano, anche un duetto con il figlio che, fra l’altro, è anche il responsabile del museo delle Parrandas che visiteremo la mattina successiva…



A Trinidad, invece, i nostri padroni di casa ci invitano a rilassarci sul loro splendido terrazzo e, visto che sono le 18 del 31 dicembre e in Italia è già mezzanotte, noi ne approfittiamo per un augurio e per un brindisi con il ron che ci è stato lasciato a disposizione.



A Viñales, poi, io e Eleonora siamo ospitate in una deliziosa casettina circondata da fiori e piante: siamo in un cortile interno, di fronte all’abitazione della nostra padrona. Dopo la doccia, ci rilassiamo in veranda, sedute su quelle splendide sedie a dondolo di legno dipinte di bianco che non mancano nelle case dei cubani.



Manca ancora un’oretta alla cena, il clima è dolce e il tramonto tinge il cielo di porpora azzurrina. Ci starebbe bene proprio una birra, pensiamo. Chiediamo alla nostra ospite che, assai dispiaciuta, ci dice che, per motivi religiosi, è contraria all’alcool. Non c’è problema, diciamo noi, occidentali oramai dipendenti dal rito dell’aperitivo.


…ma ecco che, dopo neanche dieci minuti, la signora torna, portandoci due bicchieri di coca-cola cubana e qualche biscottino


Siamo senza parole, commosse e forse anche un po’ imbarazzate di fronte a tanta genuina gentilezza…e quel bicchiere di cola ci pare più delizioso di mille spritz



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