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Diario Namibia – Click:attraverso la terra dei Damara


21 luglio 2012

Ci alziamo prima dell’alba per vedere le montagne dietro lo Spitzkoppe Rest Camp accendersi di rosso al sorgere del sole; un arco naturale di granito con vista sullo Spitzkoppe completa lo spettacolo. La mattinata prevede poi l’incontro con la comunità del villaggio; si tratta di una popolazione dell’etnia Damara, che ha la particolarità di parlare con i “click”, dei suoni emessi schioccando la lingua che servono a comporre le diverse parole; singolare davvero sentirli parlare.

Innanzitutto andiamo da Willem, il più anziano del villaggio (83 anni), con la sua capanna tradizionale Damara (di fango, sterco e legno di acacia), la sua raccolta di oggetti vari ammassati in casa, ma soprattutto il suo sorriso dolce e la sua serenità. Ci rechiamo poi all’asilo, dove alcuni ragazzini sono fieri di farci sentire le loro canzoni tradizionali, quindi alla scuola, che funziona anche da collegio per tutti i ragazzi che vengono da lontano. Visitiamo i dormitori e le cucine, ma non sono i luoghi a lasciarci il segno, quanto l’allegria, i sorrisi, gli abbracci dei bambini, che sembra quasi non vogliano che ce ne andiamo…che forti! Passiamo alla “clinica”, un ambulatorio dove l’infermiera ci spiega come, da sola, praticamente 24 ore al giorno riesca a far fronte alle varie situazioni. Ci uniamo infine alla gente del villaggio per una bevanda al bar, quindi partiamo verso il Brandberg (il monte più alto della Namibia); dopo la sistemazione al lodge, nel pomeriggio con un escursione a piedi ammiriamo i dipinti rupestri dei San, il particolare la famosa “White Lady”, che in realtà scopriamo essere un “black boy”. E con questo salto di 2-3000 anni indietro nel tempo chiudiamo anche quest’altra intensa giornata.

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