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Diario di viaggio in Argentina: Enzo e Mauro da Salta per fare un salto in Cile… racconti e co


Salta è stata la nostra base per il Tren a las nubes, la valle Calchiaquies, la parentesi cilena. È una bella cittadina coloniale da visitare con calma, apprezzando bar, pasticcerie e ristoranti (ottime le empanadas, la carne e il dulce de leche) anche all’aperto grazie al clima che di giorno è mite. Il tren a las nubes doveva essere uno dei “pezzi forti” del nostro viaggio: parte da Salta a circa 1100 m e arriva sul viadotto della Polverilla a 4187 m/slm il tra i più lungo alti al mondo.


Fa parte di un tragitto che attraversando le Ande arrivava fino al Cile. Oggi percorre solamente questo tratto turistico. La costruzione della ferrovia iniziò nel 1921 e terminò nel 1948 e si avvaleva di innovazioni tecniche all’avanguardia per l’epoca.


Il viaggio dura 14 ore tra andata e ritorno, facendo solo due brevi soste. Risulta quindi stancante e alla lunga noioso. Fin quando è giorno i vari paesaggi che si susseguono sono spettacolari. Ma scesa la sera la noia prende il sopravvento e l’animazione turistica poco può fare, anzi… Il treno e la ferrovia sono i protagonisti e lasciano poco tempo alle soste per fotografare vecchie stazioni o i paesaggi.

Quindi non ci sentiamo di sconsigliarlo, la vista dall’alto della Polverilla toglie il fiato (o forse è l’altezza), ma nemmeno di consigliarlo (costa tanto ed è faticoso, ma c’è la carrozza infermeria con l’ossigeno per chi soffre l’altezza). Insomma tra le cose che non abbiamo capito in questo viaggio c’è anche questa: ma ci è piaciuto o no?


Le quattro ore in bus da Salta a Cafayate che si snodano lungo la ruta 68 iniziano con la pampa popolata di mucche e gauchos a cavallo (ma che non disdegnano il pulmann se sono a piedi) e si alternano a valli aride con vegetazione bassa e secca, cactus maestosi e rocce rosse e finiscono con i vigneti. Cafayate è infatti rinomata per la produzione di vino. Avrebbe meritato una sosta di qualche giorno, ma l’abbiamo solo attraversata per mancanza di tempo. In compenso abbiamo condiviso per due giorni la vita quotidiana di una famiglia di contadini a Santa Rosa, lungo la RN40, grazie alla Red de  Turismo Campesino.


Abbiamo passato giorni di puro relax in un piccolissimo villaggio vicino al fiume e in uno scenario che ricordava i western di Sergio Leone (Lee Van Cleef ci spiava da sopra le montagne e io volevo sfidare a duello Clint Eastwood perchè se “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto!“, cosa succede se incontra un uomo con lo zoom?). E guidati dai nostri ospiti in lunghe passeggiate tra il deserto, i vigneti e le cantine abbiamo smaltito il vino e il meraviglioso asado preparato da Ernesto.

(continua)

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