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Salento, crocevia di popoli, ieri e oggi

Aggiornamento: 4 ott 2022


Cos’è un incrocio? È una chiusura, se tieni le braccia incrociate o un’occasione di incontro, se ti dai appuntamento con qualcuno, ma anche un’opportunità di scoperta se esplori tutte le direzioni che ti si parano davanti


Il Salento è tutte e tre queste cose, contemporaneamente.

Aperto sul mare agli arrivi di mercanti e conquistatori, si è chiuso con alte mura, difendendosi dall’interno di castelli, città murate e torri possenti; ha incontrato popoli e culture e da qui la sua gente è partita in cerca di altro.

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Per questa caotica mescolanza di geni, sapori ed esperienze, oggi il Salento non è una terra univoca e unitaria ma molteplice, sfaccettata, poliedrica e fantasiosa



Superata la crisi economica e l’emigrazione, in molti sono tornati, carichi di nostalgia, altri sono arrivati, affascianti dalla sua luce e dai suoi paesaggi (e io sono tra questi, anche se la mia discesa a sud è stata provocata da un grande amore).



Non ti stupire dunque delle parole di origine greca, araba, francese, spagnola, degli accenti di varie regioni e nazioni del mondo


Nei suoi sapori troverai altrettanta ricchezza



“Ciceri e tria” è un piatto che profuma di cannella e d’oriente mentre “Riso, patate e cozze” parla spagnolo, il caffè con ghiaccio al latte di mandorle (caffè leccese) e la pasta di mandorle hanno una chiara impronta araba mentre le puccette con le olive o il vino rosato sono made in Salento al 100%.



Vuoi sapere perché?


Scendi a sud anche tu! Io ti aspetto per degustare insieme una terra e la sua storia



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