Pedro Páramo
- Staff Viaggi Solidali
- 3 apr
- Tempo di lettura: 1 min
di Juan Rulfo
Traduzione di Paolo Collo
Einaudi, 2014
“Il mio compare Pedro diceva che era bravissimo nell’addomesticare i puledri; però è vero che lui aveva un altro mestiere: quello di «provocatore». Era un provocatore di sogni. Questo è ciò che veramente era.”

Pedro Paramo
Juan Preciado torna a Comala a cercare il padre, Pedro Páramo, che non ha mai conosciuto. Ma Comala è un paese di ombre: molte voci, molte storie, e tutte sembrano provenire da un altrove misterioso. Juan Preciado dice: «Vedo cose e gente dove forse voi non vedete nulla». Ma il discrimine tra cose, gente e nulla è molto difficile da percepire e lui stesso è destinato a confondersi nel mormorio generale.
Juan Rulfo
nasce a Sayula, in Messico, nel 1918, in una famiglia agiata. Quando ha cinque anni, i «cristeros», fazione cattolica che contestava le leggi anticlericali della rivoluzione, uccidono suo padre; quando ne ha nove, la madre muore per un attacco di cuore; cresce in un orfanotrofio di Guadalajara. Compiuti gli studi medi superiori, si trasferisce a Città del Messico, dove muore nel 1986. A partire dagli anni Sessanta diventa uno degli scrittori-culto della letteratura ispano-americana.
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