I pernottamenti di questo viaggio sono effettuati per lo più in strutture ricavate in case tradizionali, con arredi originali, dove il soggiorno è particolarmente piacevole e caratteristico. Camere doppie con bagno in camera. Prevista una notte in yurta, grande tenda con bagni in comune e una notte in un villaggio presso strutture gestite dalle famiglie locali. La cucina è ottima, saporita e speziata. Piatto tradizionale è il plov, riso con carne bollita, cipolle, carote, usa passa e ceci. Molto abbondante la carne, in particolare spiedini di pecora e montone. Ricchissima è la varietà di frutta, dal melone all'uva, passando per datteri, melograni e fichi.
Pulmino con autista per l'intero viaggio. Un'unica giornata di trasferimento faticoso per il viaggio tra Bukhara e Khiva, per il resto tratte medie. Nelle città ci si muove preferibilmente a piedi e con mezzi pubblici locali.
Il clima è continentale secco, con temperature rigide in gennaio e superiori ai 40 gradi nei mesi estivi. Per questa ragione i nostri viaggi vengono proposti soprattutto in primavera e autunno, quando il clima è più mite e piacevole.
Per l'ingresso nel pese è necessario il passaporto, con validità residua di almeno 6 mesi. Occorre inoltre ottenere un visto turistico d'ingresso, della cui pratica si occupa Viaggi Solidali. Nessuna vaccinazione è richiesta.
Responsabile viaggio
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Un itinerario che va oltre la tradizionale Via della Seta, proponendo i più importanti siti archeologici e monumentali del paese, ma anche giornate nei villaggi rurali e una notte in yurta, la tenda dei pastori nomadi. Si parte da Tashkent, capitale del paese e più grande città dell'Asia Centrale, per poi spostarci nella mitica Samarcanda, la città raccontata nei diari di viaggio di generazioni di esploratori e viaggiatori. Qui si visita il Registan, il bazar e il mausoleo di Tamerlano, ma si entra anche in contatto con le minoranze che abitano la città. Si fa poi tappa a Bukhara, il cui centro storico è ricchissimo di minareti, madrasse e moschee. Si attraversa quindi il bollente deserto del Kyzylkum per raggiungere Khiva, antica città carovaniera ancor oggi splendidamente conservata. Infine la sperduta regione del Lago di Aral, con le fortezze del Karakalpakstan, il Museo Savitsky di Nukus e i suoi paesaggi lunari…
Il viaggio è accompagnato da Massimo Toscani e Piera Viale, accompagnatori d'eccezione, che hanno vissuto molti anni nel Paese insegnando lingua e letteratura italiana presso il Dipartimento di Italianistica dell'Istituto di Lingue Straniere di Samarcanda e Bukhara. Grazie alla loro mediazione culturale potrete entrare in contatto con la realtà del luogo e approfondire temi culturali e sociali. La quota di solidarietà per lo sviluppo locale prevista da questo viaggio finanzia l'attività dell'asilo dei bambini lyuli di Samarcanda attraverso l'onlus "Asilo di Samarcanda", che si occupa di aiutare le famiglie dei bambini coinvolti nel progetto e segue la formazione del personale dell'asilo.
Volo dall'Italia, arrivo e sistemazione nella capitale uzbeka.
Intera giornata di visita della più grande metropoli dell'Asia Centrale, la città ancora più "sovietica" del Paese.
Trasferimento e primo incontro con la mitica Samarcanda.
L'incredibile patrimonio storico-artistico-architettonico della città, partendo dalla piazza del Registan, tra minareti, moschee, mausolei e bazar.
Alla scoperta dell’altra Samarcanda, con l'incontro presso le scuole della minoranza lyuli e gli altri approfondimenti sociali.
Fuori dalle grandi città e dalle strade più battute, per un’immersione nella vita quotidiana dei villaggi e delle campagne.
Si prosegue verso Bukhara, perla dell'Asia Centrale, dove è ancora possibile respirare l'atmosfera del Turkestan pre-russo.
Intera giornata alla scoperta della città: la fortezza dell'Ark, il minareto Kalon, madrasse, botteghe di tappeti e spezie…
Escursioni nei dintorni della città, per scoprire il sufismo Nakhshabandi e un’antica necropoli.
Lungo trasferimento attraverso l'infuocato deserto del Kyzylkum.
Quale migliore occasione per perdersi tra le magiche stradine di un'antica città carovaniera sulla Via della Seta?
Dopo lo splendore di Khiva, comincia l'avventura nel remoto Karakalpak. Pernottamento in yurta sotto le stelle!
Ancora avanti fino a Nukus, lontana da tutto, eppure dimora dell'eccezionale Museo Savitsky di arte russa.
Escursione fino all'estremità di quello che fu il grande Lago d'Aral, per una riflessione sul suo dramma ambientale.
Si rientra nella capitale e da qui il volo di ritorno in Italia.
Ho vissuto a Samarcanda dal 1997 al 2013. Ritornarci è occasione per rivedere i luoghi, le persone, i racconti e i cibi che ho incontrato. I viaggiatori mi accompagnano volentieri in questa rivisitazione: in quanto soggettiva è una bella chiave di accesso al paese.
Ho conosciuto la Russia durante gli anni di studio della lingua russa e poi ho vissuto molti anni in Uzbekistan, insegnando italiano all’Istituto delle Lingue Straniere di Samarcanda. Torno sempre volentieri nell’ex URSS: mi piace vedere come cambiano i paesi e riscoprirli ogni volta!