Genova nella etimologia del suo nome, Janua, che significa Porta, ci parla di viaggio e intercultura: da secoli, una città al centro di movimenti di persone e popoli, di pellegrinaggi, viaggi e migrazioni. Le passeggiate interculturali iniziano all’uscita della metropolitana Stazione Principe davanti alla Stazione Marittima da dove il simbolo della città, la Lanterna, accoglie e orienta la visita migranda. Ed è, infatti, dal porto di Genova che, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, passa la grande emigrazione italiana verso le Americhe. Il porto con tutte le sue storie di arrivi e partenze caratterizza l’approccio “migrante”, l’itinerario s’intraprende entrando da vico San Paolo per dirigersi verso il quartiere di Prè, antico sestiere, in cui in passato era suddivisa la città. Si arriva alla Commenda di Prè, complesso romanico del 1180, che ospitava i pellegrini in partenza per la Terra Santa, massimo simbolo di accoglienza del capoluogo genovese. La passeggiata continua percorrendo la via principale del quartiere di Prè, nei tempi recenti al centro di un processo di riqualificazione e abitato da tante comunità migranti che l’hanno fatto rinascere con singolari connotati interculturali. Si visitano luoghi come i Truogoli (antichi lavabi) di piazza santa Brigida e visitano botteghe. Percorrendo poi la famosa Via del Campo, si può visitare “viadelcampo29rosso”, museo dedicato ai cantautori della scuola genovese. Da lì la passeggiata raggiunge la zona dell’ex ghetto ebraico dove, se è possibile, si può visitare il centro culturale Khalid Ibn Walid e, infine, termina nella piazza che ricorda Don Andrea Gallo, il sacerdote genovese che ha fatto dell’intercultura una missione di vita. La giornata migranda genovese si può completare abbinandola alla visita del percorso tematico “Miraggio America”, sezione Memoria e Migrazione del Galata Museo del Mare, oppure al Museo delle Culture del Mondo di Castello D’Albertis.